Il lettore che intenda avvicinarsi ad Agnello a tracolla di Rita Filomeni - ai suoi densissimi 1144 versi - dovrebbe (deve?) liberarsi da qualche pregiudizio. Dico di un paio di a priori della lettura, di certi schemi che con ogni evidenza caratterizzano i comportamenti delle lettrici e dei lettori di poesia attivi in Italia nell'anno 2024. Il primo riguarda proprio la lingua che viene qui parlata, l'inflessione dell'italiano perseguita con caparbietà e coerenza da chi ha ideato quest'opera lungo un percorso molto accidentato. Una lingua che può risultare sconcertante, al limite della grammaticalità, e un involucro, un'impalcatura, che chiede un'attenzione (di tipo narrativo-mimetico) forse invadente. Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.